Casette nido per Rapaci
Molte specie di rapaci selvatici utilizzano volentieri nidi artificiali appositamente e correttamente collocati per loro. Uno dei problemi che maggiormente affligge i rapaci, è quello della perdita dell’habitat e dunque anche dei siti idonei alla nidificazione. Per questo motivo l’installazione di cassette nido artificiali spesso si dimostrerà un valido supporto alle popolazioni in difficoltà.
Per attirare e rendere costante la presenza e la nidificazione dei rapaci notturni autoctoni, sono state costruite e installate all’interno del Parco Naturalistico Oasi San Daniele, cinque casette nido per le seguenti specie:
- Allocco
- Assiolo
Con nostra grande sorpresa abbiamo osservato che fin da subito sono state colonizzate dalle seguenti specie:
- Allocco ( due nidificazioni con portata a termine della covata)
- Picchio Muratore ( Nido di Assiolo)
- Cinciallegra (Nido Assiolo)
In totale sono state occupate quattro casette nido su cinque, per due anni di seguito.
La presenza di rapaci notturni quali Allocco (Strix aluco), Assiolo (Otus Scops), Civetta (Atene noctua) è particolarmente legata alla disponibilità di cavità naturali quali anfratti e cavità negli alberi che consentono il rifugio a questi splendidi volatili.
Il modo più pratico per attirarli e favorire la loro crescita demografica è appunto quello di installare casette nido in luoghi idonei come aree verdi, boschi e parchi dotati di alberi di una certa maturità, habitat prediletto da questi rapaci.
DISTRIBUZIONE - L’Allocco è una specie stanziale diffusa in Europa ed Asia dal Portogallo alla Corea ed in Nord Africa.
In Italia è presente nell’intera penisola, con esclusione di buona parte della Puglia, e in Sicilia.
HABITAT - Frequenta boschi di latifoglie e misti, alternati ad ampie radure che fungono da territori di caccia, zone agricole con presenza di filari, vecchi alberi e rovine, pertinenze di abitazioni, parchi e giardini, dalla pianura alla montagna fino a quote di 1.400-1.500 m s.l.m.
COMPORTAMENTO - Ha abitudini notturne e crepuscolari e durante il giorno staziona su posatoi riparati: cavità di rocce, di ruderi o di alberi. È legato per tutto l’anno al proprio territorio, che delimita con il canto. Possiede un volo silenzioso. Adotta tecniche di caccia piuttosto varie: a seconda dei casi, attacca la preda dopo aver atteso su un posatoio il momento propizio oppure sorvolando con volo a zig-zag a pochi metri dal suolo il territorio di caccia. Normalmente ghermisce la preda sul terreno e occasionalmente in aria.
ALIMENTAZIONE - Si ciba di piccoli Mammiferi (toporagni, arvicole, topi, scoiattoli, ghiri, ecc.), Uccelli di piccola e media mole, rane, rospi, Pesci, Molluschi, Insetti. Le borre sono di colore variabile dal grigio al nero e possono contenere resti di terriccio e di vegetali.
RIPRODUZIONE - È monogamo. Già in pieno inverno, in dicembre-gennaio, iniziano i corteggiamenti e il maschio delimita il proprio territorio cantando per periodi sempre più lunghi, attirando in tal modo la femmina, alla quale poi offre le prede per indurla all’accoppiamento. È quest’ultima che sceglie il sito ove deporre le uova, in genere nella cavità di un albero o in un anfratto roccioso, sul terreno in posizione ben protetta dalla vegetazione, nei cascinali e nei fienili; più di rado viene utilizzato il nido abbandonato di Corvidi, rapaci e scoiattoli. Nell’anno compie una sola covata e la deposizione delle uova ha luogo tra febbraio e maggio. In genere vengono deposte da 2 a 4 uova con un intervallo di qualche giorno una dall’altra e l’incubazione ha inizio con la deposizione del primo uovo, per cui la schiusa è asincrona e i pulcini della nidiata mostrano un diverso grado di sviluppo. La cova si protrae per 28-30 giorni ed è effettuata dalla sola femmina. I pulcini sono nidicoli e s’involano all’età 5-6 settimane. Nella prima fase dell’allevamento la femmina accudisce e nutre la prole, mentre il maschio procura il cibo per tutta la famiglia; in seguito entrambi i genitori ricercano le prede. In genere solo uno o due giovani della nidiata riescono a completare lo sviluppo e raggiungere l’indipendenza all’età di circa 4 mesi.
STATUS E CONSERVAZIONE - La specie in Europa è considerata in uno stato di conservazione favorevole e le sue popolazioni appaiono in progressivo, costante incremento in quasi tutto l’areale di distribuzione.
LIVELLO DI PROTEZIONE - L’Allocco è specie: rigorosamente protetta (Convenzione di Berna, all. II); particolarmente protetta (Legge nazionale 11 febbraio 1992, n. 157, art. 2).
Mario Spagnesi
DISTRIBUZIONE - L’Assiolo è una specie diffusa con varie sottospecie nella Regione Paleartica. In Europa è presente essenzialmente nelle regioni circumediterranee dalla Spagna alla Grecia e nella Russia centro-meridionale. Una parte delle popolazioni meridionali è sedentaria, le altre migrano per svernare nelle regioni più calde del bacino del Mediterraneo e a Sud del Sahara nell’Africa centrale. La migrazione post-riproduttiva verso i quartieri di svernamento si svolge tra luglio e ottobre, mentre quella pre-riproduttiva verso i quartieri di riproduzione ha luogo tra marzo e maggio. In Italia è migratore regolare, nidificante estivo e svernante parziale; le popolazioni dell’Italia meridionale appaiono sedentarie.
HABITAT - Frequenta ambienti forestali radi, campagne con frutteti e vigneti in pianura e collina, parchi e viali alberati di città e paesi.
COMPORTAMENTO - Conduce vita solitaria o in piccole brigate. Ha abitudini notturne e durante il giorno riposa tra la fitta vegetazione di un albero addossato al tronco in una posizione rigida ed eretta, che lo rende ben mimetizzato. Ha un volo leggero ed ondulato. Caccia all’agguato: da un posatoio osserva l’ambiente circostante per avvistare la preda, che viene ghermita sia a terra che in volo dopo un breve inseguimento. Talvolta procede a terra, camminando e raccogliendo direttamente col becco i lombrichi, che in certi casi possono rappresentare una parte non trascurabile della sua dieta.
ALIMENTAZIONE - Si ciba in prevalenza di Insetti, lombrichi e, più di rado, di micromammiferi, Uccelli, Rettili e Anfibi di piccole dimensioni. Le borre si sfaldano in breve tempo e sono pertanto difficili da reperire; esse contengono soprattutto la chitina, presente negli Insetti.
RIPRODUZIONE - È monogamo, per quanto si siano constatati casi di maschi che si occupano contemporaneamente di due femmine intente alla cova. È il maschio che sceglie il sito di nidificazione e che in primavera attira l’attenzione della femmina con un insistente richiamo. La deposizione ha luogo tra aprile e giugno e nell’anno compie una sola covata. Il nido viene approntato in cavità di ogni tipo, sia di rocce e di alberi sia di edifici; a volte viene utilizzato il nido abbandonato di altri uccelli. In genere vengono deposte 4-5 uova, che sono incubate dalla sola femmina per circa 24-25 giorni. Nella prima fase dell’allevamento la femmina accudisce e nutre la prole, mentre il maschio procura il cibo per tutta la famiglia; in seguito entrambi i genitori ricercano le prede. I pulcini sono nidicoli, s’involano all’età di circa 3-4 settimane e raggiungono l’indipendenza a 5-7 settimane.
STATUS E CONSERVAZIONE - La specie in Europa ha uno stato di conservazione sfavorevole ed è considerata in declino. Le principali minacce derivano dall’impiego di prodotti chimici in agricoltura che, riducendo fortemente il numero di insetti, limitano la principale fonte alimentare, e dalle trasformazioni agricole, che eliminando filari, siepi e boschetti riducono gli habitat idonei alla riproduzione e alla sosta.
LIVELLO DI PROTEZIONE - L’Assiolo è specie: rigorosamente protetta (Convenzione di Berna, all. II); particolarmente protetta (Legge nazionale 11 febbraio 1992, n. 157, art. 2).
Mario Spagnesi